Distributori Automatici senza sistema di incasso o periferica di pagamento

distributori automatici abbonamento e ricarica

Abbiamo ricevuto in questi giorni diverse richieste di chiarimento in merito alla risposta all’interpello 413 dell’11 ottobre 2019 da parte dell’Agenzia delle Entrate, relativamente a distributori automatici installati in comodato d’uso all’interno di ambienti privati circoscritti o meglio “esercizi” (palestre, centri fitness e affini), non abilitati alla vendita con incasso diretto ma con piani di ricarica e abbonamenti che vengono acquistati direttamente alla reception della palestra.

Utilizziamo volutamente la definizione “esercizio” al posto di palestre, centri fitness e simili, perché l’interpello è stato formulato da un’azienda che lavora con le palestre, ma il modello di vendita può essere applicato ovunque vi siano le corrette configurazioni societarie e di licenza per applicarlo. Per esempio immaginiamo che potrebbe essere adottato anche da:

  • Bar
  • Hotel
  • Fornitori di servizi mensa
  • Parchi giochi
  • Supermercati e minimarket
  • Negozi

Così abbiamo chiesto a Simone Radice, Responsabile Area Vending e Sales Manager di Alturas, di aiutarci a fare chiarezza su questo tema di interesse generale:

“Gli articoli online su questo argomento non hanno un punto di vista tecnico, ma fiscale/divulgativo. Pur contenendo tutte le informazioni corrette e precise in merito alla risposta delle Agenzia Delle Entrate, non chiariscono gli ambiti operativi e funzionali. Lo scopo di questo mio intervento, non è quello di dare un parere su come gestire un distributore in una palestra, ma chiarire:

  • A chi si rivolge
  • Chi sono gli “attori del processo” o soggetti interessati
  • Se queste macchine vanno censite
  • Con quali processi documentativi viene registrato il corrispettivo
  • Con quali metodologie tecniche si procede a comunicare il corrispettivo al sistema di interscambio digitale.
  • La fattura elettronica
  • Lo scontrino elettronico e il registratore telematico
  • Cosa cambia nel 2020
  • Quando vanno censite le macchine e inviati i corrispettivi”

A chi si rivolge

Si rivolge a gestori che concedono propri distributori anche dotati di strumenti di pagamento cashless (chiavi, token o lettori Mifare a volte integrati nella tessera della palestra) o di incasso tramite gettoni. Le ricariche, gli abbonamenti o la vendita dei gettoni avviene in “reception” quindi senza questo passaggio non c’è modo di prelevare della merce dal distributore.

Chi sono gli attori del processo o soggetti interessati

Il primo è il gestore o proprietario della macchina, il secondo è l’ambiente privato o esercizio che ospita il distributore e che vende all’utente finale il credito necessario a attivare la vendita automatica.

Queste vending machine vanno censite?

Queste macchine pur dotate di sistemi che, tecnicamente, potrebbero essere identificate come sistemi master, in realtà questi dispositivi sono utilizzati come metodi di autorizzazione alla cessione del bene. La vera e propria procedura di vendita avviene al banco, quindi non occorre censire queste macchine e esporre il “famigerato” QR Code ADE.

Con quali processi documentativi viene registrato il corrispettivo

L’esercizio, all’atto della vendita della ricarica, incassa a nome del gestore e garantisce al cliente finale l’emissione del documento fiscalmente valido e registra gli estremi per l’invio della copia della ricevuta/scontrino elettronico. Il gestore riceve il documento fiscalmente valido all’esercizio per il pagamento del servizio con la metodologia di calcolo che ritiene più utile (provvigione sull’ incassato, sul venduto, canone fisso).

Con quali metodologie tecniche si procede a comunicare il corrispettivo al sistema di interscambio digitale

Si utilizzano le metodologie tecniche in vigore ovvero fatturazione elettronica e scontrino elettronico.

La fattura elettronica

Se l’esercente è tenuto all’emissione di fattura elettronica nei confronti del gestore utilizzerà gli strumenti che oggi sono a sua disposizione, abitualmente usati per ricevere o inviare fatture.  Altrimenti il corrispettivo andrà registrato secondo la vigente normativa fiscale.

Lo scontrino elettronico e il registratore telematico

Tutte le aziende con un volume di affari superiore a 400.000 dal 1 Luglio 2019 si sono dovute dotare di un registratore telematico (RT) per comunicare i corrispettivi al sistema di interscambio (SdI).

Cosa cambia nel 2020

In sostanza, a livello tecnico, viene semplicemente estesa a tutte le aziende la metodologia di comunicazione dei corrispettivi per vendite a privati.

Quando vanno censiti i distributori automatici e inviati i corrispettivi

Vanno censite le macchine e inviati i dati quando la vending machine consente la transazione economica senza interposta persona (reception, ufficio vendite ecc) e senza emissione di corretto documento fiscale tramite strumenti RT o Fattura Elettronica:

  1. Gestori che inseriscono un distributore definibile come  Vending Machine (pagina 4 e 5 della risposta all’interpello)
  2. Palestre che acquistano direttamente distributori per vendere prodotti con logica di Vending Machine

Approfondimento: la trasmissione dei corrispettivi

Sono sicuro che in merito alla fatturazione elettronica sia tutto ormai chiaro. Invece c’è ancora molta disinformazione in merito alla trasmissione dei corrispettivi tramite registratore telematico. Nel mio navigare in internet alla ricerca di contenuti utili per sviluppare questo articolo (e utili a me ad approfondire gli argomenti e rispondere ai quesiti con cognizione di causa) ho trovato un articolo molto esaustivo su questo argomento, una sorta di guida pratica redatta dalla Confcommercio di Vicenza che penso possa essere utile a tutti e che si trova a questo link.

Focus: le parole chiave

  • Ricarica
  • Abbonamento
  • Acquistare esclusivamente

Riporto lo stralcio della risposta sottolineando il passaggio chiave.

“In via interpretativa, si può definire vending machine qualsiasi apparecchio che eroga beni e servizi – direttamente (es. cibi e bevande) o indirettamente (es. gettoni da inserire in altri apparecchi per farli funzionare o ricarica di chiavette, card etc.) – ed è costituito almeno dalle seguenti componenti hardware, tra loro collegate: – uno o più sistemi di pagamento; Pagina 3 di 5 – un sistema elettronico (c.d. “sistema master”) costituito da una o più schede dotate di processore, capace di memorizzare ed elaborare dati al fine di erogare il bene o servizio selezionato; – un erogatore di beni e servizi, ossia l’insieme dei meccanismi che consentono l’erogazione del bene o servizio selezionato. Nel caso di specie, il distributore non è predisposto per accettare il pagamento […], CHE POSSONO ESSERE ACQUISTATE – CON PIANO A RICARICA O IN ABBONAMENTO – ESCLUSIVAMENTE ALLA RECEPTION DELLA PALESTRA. Tale caratteristica appare incompatibile con la definizione di vending machine recata dal citato provvedimento, stante l’assenza di “periferiche di pagamento” funzionali all’incasso dei corrispettivi. Ciò inibisce, oltretutto, l’applicabilità del punto 2 del medesimo provvedimento, ai sensi del quale le informazioni da trasmettere telematicamente riguardano “le somme incassate, in qualsiasi modalità, dalle singole periferiche di pagamento”. Il distributore, infatti, non incassando somme, non memorizza dati corrispondenti da trasmettere. In senso conforme la risoluzione n. 44/E del 5 aprile 2017, in cui si escludono dall’obbligo di cui all’articolo 2, comma 2, del D.Lgs. n. 127 del 2015, i distributori meccanici “privi di una scheda elettronica che controlla l’erogazione – diretta o indiretta – e memorizza le somme incassate”.

Questo articolo è considerato una comunicazione divulgativa e come tale non contiene, e non deve essere interpretata come contenente, consulenze fiscali/legali per le quali vi suggeriamo di rivolgervi ai vostri consulenti.

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