Dal 1 Gennaio 2018 anche i possessori di lavanderie hanno dovuto adeguarsi alla certificazione dei Corrispettivi.
In questo articolo cerchiamo di fare chiarezza in merito a questo argomento e a come affrontarlo. Per farlo in modo concreto abbiamo suddiviso le lavanderie in 3 tipologie
e abbiamo, poi, completato il quadro con alcuni consigli pratici.
Lavanderie a Gettoni
Questo tipo di lavanderia utilizza un cambia gettoni e ogni macchina ha a bordo uno strumento che recepisce i gettoni.
In questo caso, in via del tutto teorica, si possono considerare come master sia il cambia gettoni, sia le singole macchine che ricevono il gettone per la vendita.
Nel Provvedimento 30.3.2017 l’Agenzia specifica che tra i distributori automatici oggetto dello stesso rientrano anche gli apparecchi che erogano indirettamente i prodotti / servizi agli utenti finali (come, ad esempio, il distributore che eroga, previo pagamento, gettoni o schede elettroniche da inserire in altre macchine per usufruire del prodotto / servizio, quale una lavanderia automatica a gettoni). Sono ricomprese quindi anche le c.d. “Torri di ricarica”.
Se questi strumenti sono dotati di porte di comunicazione è fondamentale censire tutto e prelevare i dati ad ognuno di essi.
Se l’impianto non è dotato di porta di comunicazione si suppone che il totem possa essere considerato come master.
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Scopri vendinguardLavanderie con un sistema di pagamento per ogni macchina e SENZA totem
In questa tipologia di lavanderia, se le macchine con sistema di pagamento hanno la porta di comunicazione è necessario dotarsi di strumenti di rilevazione, censire ogni macchina come master ed effettuare la lettura sulla singola macchina.
Nel caso in cui, invece, le macchine NON abbiano la porta di comunicazione è necessario comunque censirle, ma l’inserimento dell’incasso viene effettuato con un software certificato (tipo vendinguard). Inoltre deve essere effettuata la comunicazione dei dati all’AdE, macchina per macchina, con le modalità dedicate alle vending machine senza porta di comunicazione.
Lavanderie con unità di controllo centralizzata che pilota N macchine
In questo caso l’unico master presente è l’unità di controllo e a questo vanno applicate le logiche di cui sopra, in base alla presenza o meno della porta di comunicazione.
Certificazione dei corrispettivi per lavanderie: alcuni consigli pratici
Si deve essere certificati presso l’Agenzia delle Entrate, quindi il processo di accreditamento della società e di comunicazione dei master va fatto immediatamente.
Ti consigliamo di stampare i QR-Code su materiale resistente e ricoperti o inseriti in apposite fessure esistenti o da creare (perché gli utenti sono soliti strapparli creandoti disguidi poco piacevoli).
Per quanto riguarda la procedura di certificazione è meglio farla con il proprio fornitore di tecnologia. Per portarti avanti fai in modo che il Responsabile Legale della tua azienda richieda PIN e Password all’AdE recandosi fisicamente all’ufficio dell’AdE di zona.
Perché se fatto telematicamente, il PIN viene spezzato in due: una parte viene consegnato subito, l’altra inviata per posta (tempi di recapito lunghi).
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