Scuole e università hanno adottato le lezioni a distanza, gli uffici hanno intrapreso la strada dello smart working.
E i distributori automatici che sono collocati presso le strutture che ora sono chiuse?
Con la diffusione dell’epidemia, il settore della distribuzione automatica ha visto spegnersi 150 mila distributori automatici di cibi e bevande. La maggioranza delle PA, però, esige comunque il pagamento dei canoni concessori e demaniali per questi strumenti inattivi.
Come spiega Massimo Trapletti, presidente di CONFIDA, “Il Codice degli Appalti prevede espressamente che nel caso in cui accadano eventi come l’epidemia di Covid-19, non riconducibili alla volontà del concessionario e che incidono sull’equilibrio economico della concessione, i canoni debbano essere rivisti…”
La lettera di Massimo Trapletti
CONFIDA, inoltre, ha indirizzato una lettera aperta al ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, chiedendo l’adozione di un provvedimento ministeriale che, a livello nazionale, disponga la sospensione dell’obbligo di versamento dei canoni da parte degli operatori del settore a favore delle PA, dal 15 febbraio all’intero periodo di efficacia delle misure di contenimento del virus.
“Un intervento normativo nazionale… – conclude il presidente dell’associazione della distribuzione automatica Trapletti – che eviterebbe il rischio di adozione di decisioni tra loro contrastanti e contraddittorie.”