Certificazione dei Corrispettivi: le novità per la trasmissione IVA

 All’interno del D.L. n. 193 del 2016, collegato alla legge di Bilancio 2017, vi sono novità per ciò che riguarda le modalità di comunicazione dell’IVA.

L’obiettivo è quello di snellire i tempi di controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate e, contemporaneamente, combattere l’evasione fiscale.
Con le nuove disposizioni si vogliono incentivare:

– la trasmissione telematica all’Agenzia delle Entrate di tutte le fatture attive e passive

– le comunicazioni dei dati delle liquidazioni periodiche dell’IVA

L’invio telematico e in tempi ridotti rispetto al passato consentirà all’Agenzia delle Entrate di effettuare velocemente i controlli sui conteggi ed informare i soggetti interessati di eventuali anomalie e/o discordanze che potranno essere sanate a stretto giro tramite il ravvedimento operoso.

Tasmissione IVA distributori automatici: il punto

Sostanzialmente tutte le comunicazioni che oggi vengono fatte con cadenza annuale (entro il mese di aprile dell’anno successivo), ossia l’invio dello Spesometro con tutte le operazioni attive/passive e l’indicazione degli identificativi dei clienti e fornitori, con la normativa entrante andranno fatte con cadenza trimestrale.
Questo vuol dire che i gestori dovranno inviare entro la fine del secondo mese successivo alla chiusura del trimestre tutte le informazioni che prima inviavano l’anno successivo insieme alla liquidazione dell’IVA del periodo, con la specifica del risultato a credito o a debito.

Cosa comporta questo cambiamento per il gestore?
La maggiore frequenza di invio obbliga e consente al gestore di avere i dati dell’azienda sotto controllo durante tutto l’anno, evitando una grosse mole di lavoro concentrata all’inizio dell’anno successivo rispetto alla sua attività.

Cosa comporta questo cambiamento per l’Agenzia delle Entrate?
Dal canto suo l’Agenzia delle Entrate, in tempi ridotti, dovrà mettere a disposizione del gestore gli esiti dei controlli effettuati e comunicargli le difformità.
In presenza di eventuali casi di difformità, opportunamente dimostrati, l’AdE farà sapere gli importi da pagare a differenza, nel caso che i calcoli inviati non siano allineati a quelli elaborati dalla stessa Agenzia delle Entrate in fase di verifica delle trasmissioni.

Trasmissione dati: adeguamento tecnologico e agevolazioni

Viste le richieste arrivate, grazie a CONFIDA e altri attori di settore, l’Agenzia delle Entrate ha accettato di venire incontro ai gestori che possono trovare difficoltà nel processo di adeguamento tecnologico, indispensabile per allinearsi alla nuova normativa.

Per tutte le aziende costrette ad adeguare tecnologicamente i propri strumenti in vista delle nuove norme sulle comunicazioni è previsto un credito d’imposta di € 100 se, nell’ anno precedente a quello in cui il costo per l’adeguamento tecnologico è stato sostenuto, hanno realizzato un volume d’affari non superiore a € 50.000.

Inoltre per i soggetti che inviano i dati delle fatture è stato stanziato un ulteriore credito d’imposta di € 50, mentre per chi omette o sbaglia la trasmissione dei dati la sanzione applicata è pari a € 25 (per ogni fattura errata).