MOCA – aumentano le allerte sanitarie

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Nel 2018 sono state registrate, a livello europeo, il 15% di notifiche in più rispetto all’anno precedente.

La maggior parte di queste notifiche sono da imputare alla migrazione di ammine aromatiche e formaldeide e quelle da metalli pesanti (nichel, piombo, cromo e cadmio).

Di cosa stiamo parlando?
Se non lo sai, i MOCA sono i Materiali e Oggetti a Contatto con gli Alimenti. Fanno parte di questa famiglia:

  • i contenitori per il trasporto degli alimenti
  • i macchinari per la preparazione e trasformazione dei prodotti alimentari
  • i materiali da imballaggio
  • gli utensili da cucina (posate e stoviglie)
  • le macchine di uso professionale e casalingo (affettatrici, macchine da caffè, distributori automatici)

In sostanza alcuni di questi MOCA sono stati identificati come nocivi e non in linea con il regolamento europeo.

Per cui è sempre importante prestare attenzione, anche per gli attori del vending, ai prodotti che vengono utilizzati.

A questo scopo può essere utile lo schema certificativo sviluppato da ICIM, l’ente di certificazione italiano della Federazione ANIMA di Confindustria, che ti permette di verificare quali siano i MOCA realizzati “a regola d’arte” con materiali che non rilasciano sostanze dannose per la salute, nè alterano il gusto di cibo e bevande.

Attenzione ai MOCA falsi

A tal proposito, si ricorda che l’etichettatura già in vigore per i Materiali ed Oggetti in questione è costituita dalle seguenti informazioni:

 * Indicazione “per contatto con i prodotti alimentari”, o in alternativa il simbolo “per alimenti “;

 * Istruzioni per garantire un impiego corretto del MOCA da parte del consumatore;

 * Informazioni circa la denominazione e lo stabilimento operativo del produttore, fabbricante o distributore all’ingrosso del Materiale od Oggetto;

 * Elementi utili a garantire la rintracciabilità dell’utensile o recipiente in caso di ritiro per eventuali vizi o difformità.

Fare un controllo sul simbolo di “Bicchiere e Forchetta” può essere utile come indicazione per sapere se si è di fronte ad un vero o ad un falso, in quanto a materiali e oggetti destinati al contatto con altri prodotti alimentari ma non ancora entrati in contatto con questi all’atto dell’immissione in commercio.

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